Debacle in Consiglio comunale: i Democratici per Novi abbandonano l’aula

 

I Democratici per Novi, in seguito all’intervento ritenuto più politico che tecnico dell’Assessore al Bilancio Maurizio Delfino, hanno abbandonato i lavori del Consiglio comunale. Consiglio comunale dichiarato sciolto, pur in presenza del numero legale per proseguirlo, dato che nell’ordine del giorno figuravano tre interrogazioni presentate dai Democratici per Novi. Uno scioglimento sul quale si sono dichiarati favorevoli tutti i capigruppo consiliari.

 

Il Consiglio comunale era iniziato con le comunicazioni del sindaco e si è fermato sulle comunicazioni. La prima riguardava la situazione del centro vaccinale e la seconda sul CIT. Qui l’assessore al Bilancio Maurizio Delfino affermava l’impossibilità di vendere l’85% del CIT ma solo le quote in possesso del Comune di Novi. Rinunciava alla possibilità di ripresentare in Consiglio comunale una delibera che ha ottenuto un pareggio nel computo dei voti. Riservandosi una convocazione urgente del Consiglio comunale in caso di novità nella situazione della partecipata.

 

Gli interventi

 

Simone Tedeschi, capogruppo dei Democratici per Novi, ha rilevato che la richiesta del concordato in bianco è stata riportata nella mail inviata dall’assessore a tutti i consiglieri comunali. Denunciava soprattutto le sue perplessità, definendo una elusione di quanto deciso dal Consiglio comunale tenutosi il 17 giugno. Affermando che la maggioranza non ripresenta la delibera per paura che venga nuovamente bocciata e denunciando la confusione tecnica e politica in cui versa.

 

Quindi è intervenuta Francesca Chessa, neo consigliere comunale dei Fratelli d’Italia, per spiegare il motivo per cui ha votato contro la maggioranza sulla delibera presentata dall’assessore Delfino.

Francesca Chessa ha rilevato che è sempre stata contraria a votare in assenza di pareri favorevoli degli organi tecnici del comune, dal segretario comunali ai dirigenti degli uffici finanziari e ai revisori dei conti.

Quindi ha definito il CIT “un baraccone” che quando verrà privatizzato vedrà il dimezzamento dei suoi occupati. Invitando l’amministrazione comunale a considerare nella sua azione non solo il CIT ma tutte le famiglie che hanno perso o stanno perdendo il posto di lavoro.

 

Giacomo Perocchio, consigliere comunale della Lega, ha confutato quanto asserito da Francesca Chessa. Rilevando semmai che il CIT sta denunciando una carenza di organico e che i dipendenti non sono strapagati.

 

I Democratici per Novi lasciano l’aula

 

Ma l’intervento che ha dato fuoco alle polveri è stato quello dell’assessore al Bilancio. Ha iniziato affermando come il problema del CIT non è nato con l’attuale maggioranza consiliare ma che è stato mal gestito dalle precedenti amministrazioni comunali. “Certi bilanci – ha detto – modificati alcuni giorni prima dell’assemblea dei soci se li ricordano tutti. Come le inversioni di rotta effettuate a bilanci predisposti.”

Quindi ha parlato degli organi tecnici del Comune: “Segretario, dirigenti e revisori dei conti hanno dato consigli che noi abbiamo seguito e che loro stessi successivamente hanno smentito. Anzi, in una riunione, i tecnici hanno detto che il CIT era fallito e che l’unica strada era quello di chiuderlo. Io da questi tecnici non accetto consigli. I pareri si superano quando sono contrari, pretestuosi o strumentali. E non abbiamo mai avuto una proposta da parte del segretario comunale.”

 

Le parole di Simone Tedeschi

 

 

L’assessore ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione comunale di vendere a un privato l’85% della partecipata. Ma al momento nessun Comune socio ha votato una delibera in merito e che quindi Novi non poteva vendere quote che non sono di sua spettanza.

 

 

A questo punto il capogruppo dei Democratici per Novi ha chiesto di replicare all’intervento dell’assessore. Replica che è stata negata dal presidente del consiglio comunale in quanto si stava discutendo su di una comunicazione del sindaco.

Simone Tedeschi ha denunciato il fatto che l’assessore ha svolto un intervento più politico che tecnico. “Un assessore che non ha ascoltato il dibattito precedente ed è intervenuto con un tono non in linea con quello della discussione precedente. Rivolgendo insulti e illazioni ai consiglieri comunali, ai suoi stessi dirigenti, ponendo delle questioni che andrebbero discusse e approfondite. Riteniamo che non ci siano le condizioni per continuare questo consiglio comunale.”

 

Marco Bertoli ha dato poi l’epitaffio, capogruppo di Solo Novi: “Il peggior consiglio comunale nei miei oltre venticinque anni di consigliere.