Al Parco Mongiardino comincia il “Sarvego Festival”

Nemmeno il tempo di cominciare e subito una sorpresa al “Sarvego Festival”. La manifestazione culturale itinerante che allieterà i borghi della val Borbera questa estate, ha fatto tappa a Mongiardino. E, all’interno dell’omonimo parco, gli studenti e gli insegnanti delle scuole di Rocchetta e di Genova Prà hanno incontrato la scrittrice Mariapaola Pesce. L’autrice, specializzata in testi per giovani, ha preso spunto dalla sua ultima fatica, “Storie di ragazzi che cambiano il mondo”, per raccontare ad alunni e docenti alcune storie vere. I protagonisti sono sempre loro. Bambini e ragazzi che, in varie parti del globo, si stanno impegnando per rendere migliore la vita del pianeta e delle persone.

 

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Un momento dell’intervento di Maria Paola Pesce

 

Giro del mondo dei bambini al “Sarvego Festival”

Si va da Isabel e Melati, sorelline indonesiane che hanno ideato una campagna per ridurre la plastica nel loro paese. Si passa poi a Amin Hataman. Ragazzino filippino che, a soli 19 anni, ha inventato una plastica ecologica.

Fino ad arrivare Nadia Sparkes, studentessa inglese che raccoglie i rifiuti lungo il percorso da casa a scuola e ha aperto una pagina Facebook per riunire tutti coloro che vogliono seguire il suo esempio.

Tutti racconti che mettono al centro sostenibilità e cittadinanza attiva e responsabile e che offrono ai ragazzi esempi concreti e ispirazione positiva.

Nel Paese degli Spaventapasseri

Non poteva mancare una sosta a Vendersi. Questo piccolo villaggio, arroccato sopra i monti che circondano Albera, è ormai diventato famoso, soprattutto tramite i social, per una particolarità. Tutti lo hanno rinominato “il Paese degli Spaventapasseri”. Niente di lugubre, anzi. Ogni estate le strade del paese sono animate da fantocci colorati, creati con abiti e accessori riciclati. Questi “particolari” abitanti rappresentano, attrezzi alla mano, le attività che un tempo si svolgevano in queste zone.

 

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Gli Spaventapasseri di Vendersi

 

Il Sarvego Festival, intanto, non si ferma. Anzi, è appena iniziato. Domani, infatti, Anselmo Roveda introdurrà il suo “Una partigiana di nome Tina”. Appuntamento al Museo della Resistenza di Rocchetta, cuore del ricordo delle lotte partigiane in val Borbera.