Un grande Diego Scabbio al Cross del Campaccio
La 68esima Cross del Campaccio ha catalizzato l’attenzione degli sportivi e dei podisti nella giornata dell’Epifania. Una mattinata climaticamente difficile ha accolto gli atleti sui prati di San Giorgio su Legnano già di buon ora visto che la partenza della prima serie riservata ai masters era prevista alle 9.30. Pioggia battente per tutto il tempo e fondo chiaramente difficile e infido: condizioni estreme che non hanno fermato Diego Scabbio dell'Atletica Novese che nella serie riservata alle categorie Sm50/55 (133 gli atleti impegnati) ha portato a casa un gran risultato.
Scabbio ha chiuso la gara in quarta posizione assoluta e come secondo di categoria correndo la distanza di 5,3km in 19’31’’. Una prestazione importante che conferma il ritorno ad una condizione atletica più che buona dopo un periodo complicato e che ribadisce il ruolo di primattore che Scabbio si ritaglia anche in gara di valenza nazionale.
Mario Bocchio
Nella stessa manche era impegnato Mario Bocchio che ha chiuso in 25’27’’ portando a termine un'altra prestazione in una gara prestigiosa, titolo di merito per uno degli atleti novesi più assidui nelle prove invernali di cross. Il crono ottenuto è quasi perfettamente sovrapponibile a quello del 2024 e questo è stato motivo di soddisfazione per Bocchio.
Il cross corto
Il clou della giornata è andato in scena nel pomeriggio con la disputa della gara femminile e maschile elite e delle prove di cross corto: nella prima la gioia di poter salutare il ritorno sul gradino più alto del podio di una atleta italiana con Nadia Battocletti che ha sfatato un tabù durato 31 anni.
Al maschile erano 10 i km da percorrere e per l'Atletica Novese c'era Orazio Galati che ha raccontato tutto al sito dell'associazione sportiva: "Come ogni anno questa gara è sempre emozionante, competere contro i più forti del mondo dell’atletica e scaldarsi affianco a loro fa sempre un certo effetto.
Sono soddisfatto di come ho corso, ovviamente non del crono perché il percorso era veramente tosto; si stava a stento in piedi in alcune curve e anche nei tratti rettilinei ho fatto fatica a fare il ritmo che avevo previsto con il coach Vincenzo Scuro dopo tanti allenamenti fatti in preparazione del cross.
Alla fine ho chiuso in 41’43’’come 102 esimo su 107: non la mia migliore prestazione su questo tracciato anche se sono stati aggiunti 500 metri e il terreno era muscolare ma comunque soddisfatto di aver corso una gara di questo valore".