Un grandissimo Simone Berrino in Nuova Zelanda
Un grandissimo Simone Berrino a Taupo (località affacciata sull’omonimo lago nel cuore dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda) per i mondiali di Ironman. Un crono eccezionale in un contesto di assoluta eccellenza per l’atleta di Novi. Tempo finale di 4h26’11’’ (più di 32 i minuti di vantaggio rispetto a Nizza) con la frazione di 1,9km di nuoto coperta in 31’21’’, i successivi 90km di bike corsi in 2h26’46’’ e la mezza maratona finale coperta in 1h21’40’’.
Ancora più significative le posizioni occupate nella classifica di categoria al termine delle singole tre frazioni: 194° dopo la prima, 158° all’uscita della seconda e 15° nella frazione di run per un complessivo 71° posto finale su un totale di 390 atleti classificati nella sola categoria 35-39 anni (più di 3100 i partecipanti totali).
La prova di Berrino (che in questo tipo di gare indossa i colori di SAI Frecce Bianche Triathlon) è poi stata impreziosita dal fatto di essere il primo degli atleti italiani in gara.
Le parole di Simone Berrino
Ecco le parole di Simone nella telefonata al termine della prova riportate dal sito dell’Atletica Novese: “Un’esperienza fantastica con il tifo appassionato di un pubblico numerosissimo che ci ha accompagnato per tutta la gara. Siamo partiti suddivisi per categorie e sono contento di essere migliorato molto sia nel nuoto, sia in bici. I 90km del tracciato erano un mangia e bevi continuo con una parte centrale in falsopiano prima a scendere (dove ho tenuto buone medie) e poi a salire. Non facile perché ci si è messo anche un po’ di vento ad aumentare la fatica.
Sceso dalla bici avevo un po’ di mal di gambe ma la mezza l’ho corsa bene anche se il percorso era molto impegnativo, suddiviso in due giri molto muscolari: e poi ci si è messo anche il caldo a mettermi davvero a dura prova. Non è facile adattarsi al clima: per noi ancora più difficile visto che quando son partito da Novi nevicava e a fine gara il termometro qui segnava 30 gradi. Sono felicissimo comunque perché è stata un’esperienza incredibile”.
Foto di Simone Berrino.