Il cippo che ricorda l’uccisione dei partigiani.

Su iniziativa del Comune di Cabella Ligure, si è svolta la commemorazione a ricordo della lotta partigiana avvenuta nel dicembre del 1944 nei pressi di Cosola.

La cerimonia ha visto la presenza delle rappresentanze ANPI della Provincia di Alessandria, di Tortona, Varzi, Arquata e Val Borbera e si è svolta presso il cippo commemorativo che è stato recentemente restaurato e dotato di un cartello descrittivo realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Alessandria.

Ippolito Negro, nella sua orazione, ha ricordato i fatti e richiamato il contesto in cui si sono svolti Cosola e il suo territorio subirono, nell’inverno del 1944, le conseguenze del terribile rastrellamento nazifascista, che sottopose il paese, i suoi abitanti e i partigiani in ritirata a una sequela di uccisioni, di soprusi, di saccheggi, di stupri operati dalle truppe antiguerriglia della 64° divisione Turkestan (i cosiddetti “mongoli”).

Il cippo ricorda l’uccisione di due partigiani in fuga dalla “Beitana”, la baita situata a monte dell’abitato di Cosola, avvenuta il 16 dicembre 1944.

Il 15 dicembre 1944 un gruppo di 16 partigiani, attivi nella Val Staffora e in spostamento per sfuggire alle azioni di rastrellamento dei “mongoli” appostati a Capannette di Pej, si rifugiò nei pressi dell’abitato di Cosola ospitati, per la notte, alla Beitana.

Con loro c’era Silvio Ferrari, gravemente ferito in un’azione di combattimento.

Le truppe tedesche giunsero in zona nel pomeriggio del 16 dicembre.

La maggior parte del gruppo riuscì a fuggire prima del loro arrivo.

Due partigiani, Silvio Ferrari di Tortona e Giovanni Azzaretti di Varzi, rispettivamente di 18 e 21 anni, vennero però sorpresi e uccisi.

La Beitana, ancora oggi conosciuta come “Casa dei Partigiani”, venne incendiata.

La rappresaglia tedesca proseguì in paese.

Il sarto, Giovanni Burrone, che aveva fornito aiuto ai partigiani, venne subito fucilato; il giorno successivo, dopo altri ferimenti, Giovanni Negro, senza alcuna ragione, venne fermato e ucciso dalle truppe della Turkestan.