L’intervista a Simone Dessì
Il campione di boxe autonoma si confida a cuore aperto: progetti paralimpici, difesa del titolo e l’importanza di diffondere sempre di più uno sport che “mi ha salvato la vita”. Domani, venerdì 28 giugno, in edicola con il nuovo numero di Panorama di Novi, troverete anche una interessante intervista a Simone Dessì, il pugile trentaseienne di Vignole Borbera che tanto sta facendo per la diffusione nazionale ed internazionale della Para-Boxe (il pugilato per chi combatte da una carrozzina).
L’attuale campione italiano di boxe autonoma (ha vinto il titolo lo scorso dicembre sconfiggendo a Chieti lo sfidante Yelfri Rosado Guzman e l’ha difeso vittoriosamente il 4 maggio battendo a Pescara la sfidante Lollo Spadafora) ha parlato con il nostro giornalista Simone Sacco di come abbia scoperto per caso una disciplina che nulla ha da invidiare alla boxe tradizionale, dei suoi esordi, del suo training all’insegna della perseveranza e di come miri a rendere globale il suo impegno agonistico. Sempre con quel sogno a cinque cerchi dietro l’angolo che potrebbe concretizzarsi a Los Angeles 2028 visto che a Parigi, quest’estate, il pugilato – abbastanza stranamente – non sarà incluso nel programma ufficiale degli sport paralimpici.
Per Simone Dessì la bellezza intrinseca della boxe non si racchiude solo in ciò che succede sul ring, ma anche nella «costanza estrema degli atleti, nella cura della forma mentale e nel rigore adoperato nel corso degli allenamenti». Per conoscere il resto delle sue parole, appuntamento in edicola.
(red.)