Ieri la presentazione delle tavole realizzate dagli studenti e ispirate all’area archeologica di Libarna
Sono stati presentati ieri, presso la sede del Consorzio Tutela del Gavi, le 14 tavole realizzate dagli studenti del corso di laurea magistrale in Architettura del Politecnico di Torino, nell’ambito del seminario “Resilienza è patrimonio” che ha preso come bene culturale di riferimento l’Area Archeologica di Libarna e le possibili strategie di sviluppo della valorizzazione del bene culturale della nostra zona.
Le 14 tavole sono il risultato di un lavoro iniziato lo scorso ottobre con un primo incontro, avvenuto proprio presso il sito di Libarna, tra gli studenti e i vari stakeholders, cioè attori del territorio impegnati ormai da anni nella valorizzazione di Libarna: l’Associazione Libarna Arteventi, Comuni di Serravalle, Gavi e Arquata Scrivia, la Direzione Regionale Musei Piemonte, il Consorzio tutela del Gavi, Alexala, il Distretto del Novese, il Serravalle Designer Outlet, l’Istituto Comprensivo di Serravalle, il Teatro della Juta e l’Azienda vinicola Ezio Poggio.
Le informazioni raccolte dai diversi attori sono state poi utilizzate dagli studenti per realizzare i 14 elaborati, ognuno dei quali si è focalizzato su una diversa strategia di valorizzazione e di aumento del flusso di turisti sul sito archeologico, attraverso ad esempio la creazione di una rete di siti archeologici di origine romana che colleghi Libarna ad Acqui Terme e Tortona grazie a tour guidati e “archeolaboratori” indirizzati alle scuole. Tra le altre proposte la “Domus Farmea”, basata su una strategia agro-culturale con centro Libarna, oppure quella di far diventare Libarna un polo della promozione della cultura e del vino, oppure quella di puntare sul “turismo lento”, favorendo gli spostante a piedi o in bici collegando la pista ciclopedonale di Arquata a Libarna e organizzando un servizio navetta.
Il lavoro degli studenti del Politecnico sul sito di Libarna riprenderà dal prossimo mese quando un gruppo inizierà degli studi in un atelier di restauro e conservazione integrata che avrà come oggetto nuovamente il sito archeologico situato sull’antica via Postumia.
“In questo caso sicuramente uno degli attori che cercheremo di portare a Libarna ad ottobre sarà Rfi, perché all’interno del sito c’è il casello ferroviario in disuso e quindi la sfida sarà proprio quella di utilizzarlo, magari per riconnette il sito al territorio” – ha commentato la docente di Restauro del Politecnico di Torino, Michela Benente, al termine della presentazione.