Situazione critica all’ex Ilva
Domani se non vengono saldate le bollette il Tar rischia di chiudere il gas e fermare anche gli impianti all’ex Ilva di Novi. Dopo il no di Arcelor Mittal all’aumento di capitale con lo Stato al 66% ci sono quasi 3mila posti di lavoro a rischio tra Novi e il cuneese, più un terzo, la Sanac di Gattinara, che di fatto lavora soltanto per Ilva. Mancano utensili, benzina, pezzi di ricambio, l’acqua nei distributori automatici.
C’è l’amministrazione straordinaria alle porte: a Novi 150 persone al giorno in cassa integrazione su meno di 600, a Racconigi sono nemmeno in cento e ogni giorno in dieci sono a casa. A questo si somma un problema di sicurezza sempre più grave, dai carroponte agli impianti d’illuminazione.
Per il momento all’ex Ilva gli stipendi arrivano regolari, così come la cassa interazione; alla Sanec, invece, aspettano ancora quella di dicembre.
Giovedì i sindacati vedranno il governo, cercando una strada per salvare il salvabile. La linea è quella di trovare un altro acquirente per Novi. Anche perché negli stabilimenti Ilva aumentano in continuazione i dipendenti che si licenziano per andarsene e trovare altro.