Il grave episodio avvenuto nei giorni scorsi a Bosio

Un episodio che ha creato non poco sconcerto e preoccupazione in questi giorni a Bosio dove, sulla facciata di due case appartenenti ad una famiglia di origine ebrea, sono state disegnate altrettante stelle di di David con un pennarello nero.

L’accaduto è stato segnalato sui social dalla proprietaria di una delle case, che ha condiviso su un gruppo Facebook del paese le immagini che immortalano le stelle di David disegnate sotto i campanelli di casa sua e dello zio, a pochi metri di distanza l’una dall’altra. E c’è chi tra i commenti ha manifestato tutto il proprio sdegno e dolore per il gesto che non deve essere preso alla leggera, perché il ricordo di anni di sofferenza, discriminazione e sterminio del popolo ebraico e del dolore che la stessa famiglia di Marina Tacchetti ha vissuto. Come spiegato ai giornali, i parenti della mamma e dello zio di Marina sono stati deportati Dachau senza fare più ritorno.

Un gesto che riapre un dolore che questa famiglia porta con sé da sempre e che genera preoccupazione, ma che invece per molti è stato interpretato in altro modo. C’è chi ha minimizzato, dicendo che è “una stella di Natale” o una semplice “ragazzata”, o addirittura “segni per i ladri”, mentre c’è chi ritiene il gesto vergognoso e che non deve passare inosservato.

I proprietari delle abitazioni, sconvolti dall’accaduto, hanno denunciato il fatto ai carabinieri. Al momento la denuncia è per vandalismo, ma sono in corso le indagini per identificare gli autori dell’atto, avvenuto probabilmente nella notte tra martedì e mercoledì scorso, e per capire le reali intenzioni del gesto, che al momento sembrerebbe essere mirato nei confronti delle due famiglie di discendenza ebraica.

 

Sull’accaduto si è espresso anche il presidente dell’associazione “Memoria della Benedicta” Daniele Borioli, che a nome dell’associazione ha espresso “la propria condanna contro l’atto vandalico e intimidatorio”.

“Quale che sia la matrice di questo gesto insulso e vigliacco, non può essere tollerato il tentativo di infangare una comunità martire per Resistenza al fascismo e al nazismo, situata in un territorio che ha conosciuto l’eccidio della Benedicta e la deportazione di centinaia di suoi giovani verso i campi di concentramento nazisti.” – aggiunge Borioli.

“Auspichiamo che la risposta delle forze dell’ordine e delle autorità preposte a prevenire e reprimere questi gesti sia tempestiva e improntata alla massima fermezza. – conclude – Nel contempo, esprimiamo ai cittadini colpiti, a tutti i cittadini di religione ebraica che vivono nel nostro territorio e più in generale alle comunità di Bosio e dei vicini paesi, la nostra solidarietà”.