La nomina di Camillo Milano
Camillo Milano è stato nominato segretario del settore dei medici in quiescenza della Federazione italiana Medici di medicina generale ovvero dei medici cosiddetti di base. La proposta era stata avanzata dal dottore Federico Torregiani che era stato confermato segretario provinciale della stessa associazione ed è stata accolta alla unanimità dal neo eletto consiglio direttivo della associazione nella sua prima riunione.
L’organigramma si è completato con la nomina di Mauro Cappelletti a Vice segretario e di Claudio Agosto, Donatella Alesso, Mauro Anselmi, Giorgio Borsino, Claudio Canepari, Giorgio Crosio e Silvio Roldi a consiglieri.
“Come medici pensionati siamo tutti disponibili al dialogo per dare il nostro contributo alla medicina del territorio”, ha affermato il neo segretario Camillo Milano.“Uno dei nostri obiettivi – ha proseguito– sarà quello di supportare i soggetti fragili, che hanno bisogno di maggiore aiuto. Collaboreremo ovviamente con la Segreteria provinciale per supportarne gli intenti e saremo disponibili a fornire il nostro contributo in termini di idee e di proposte attraverso un lavoro di collaborazione che abbia come punto di riferimento la tutela sindacale del medico di medicina generale in attività.”
Camillo Milano ha quindi reso omaggio alla attività svolta dal dottor Federico Torregiani e dai suoi collaboratori, “per il grande impegno profuso in questi anni per il sindacato di categoria che ha permesso di aumentare di più di sessanta unità il numero degli iscritti Ma, soprattutto, ha ringraziato il dottor Torregiani per avere sempre sostenuto la realizzazione del sindacato dei medici di base pensionati.
“I medici di medicina generale pensionati sono radici e memoria della nostra professione”, gli ha risposto Federico Torregiani che svolge da tempo la professione a Pozzolo. “Io credo – ha continuato il dottor Torregiani – che la loro esperienza possa aiutare i colleghi più giovani a guardare al futuro di questa professione, con una attenzione particolare ai bisogni dei più deboli.”
(m.p.)