Domani il figlio Guido Trespioli sarà in Biblioteca a Novi per presentare il libro
Un libro che è il diario di un soldato sui generis che prese parte alla spedizione italiana in Russia durante la seconda guerra mondiale che costituisce uno spaccato particolare di quel mondo. Il 2 novembre alle 18 alla biblioteca di Novi si presenterà il libro di Guido Trespioli “Avanti è la vita” – il titolo del libro, era il motto del 8° reggimenti Genio.
Scrive la casa editrice Epoké: Quei soldati se ne appropriarono e lo scrissero a caratteri ben evidenti sul fianco del loro carro merci “arredato”. Volevano così manifestare il loro stato d’animo mentre erano sulla tradotta che li riportava in patria. Andando avanti in quella direzione avrebbero ritrovato l’Italia, la casa, la famiglia, le fidanzate, gli affetti. Indietro avevano lasciato le loro sofferenze e quelle delle popolazioni incontrate, i compagni caduti, dispersi, fatti prigionieri: la disfatta.
Dante Trespioli non voleva andarci in guerra e contava di non andarci. Assunto nel ’39 nelle Ferrovie dello Stato come alunno di stazione telegrafista, era stato esentato dall’andare al fronte perché il servizio dei ferrovieri era essenziale per la logistica bellica. Tuttavia, alla fine di maggio del ’40 il traffico ferroviario iniziò ad aumentare sempre di più a causa dei treni militari, carichi di materiali e soldati, diretti verso il confine con la Francia e Dante aveva capito che di lì a poco sarebbe stata annunciata l’entrata in guerra.
La guerra per Dante inizia con una disposizione governativa che stabiliva che i militari di arma speciale (e lui era fra quelli) potevano essere richiamati anche se in ferrovia: in conseguenza di ciò fu richiamato a fine gennaio del ’41 e spedito alla Scuola Trasmissioni dell’8° Reggimento Genio in via Nomentana a Roma. Il 6 giugno 1942 venne mobilitato per la Russia. Corredato da foto originali, il diario di Dante Trespioli, curato dal figlio Guido, testimonia i durissimi mesi della tragica spedizione in Russia dal punto di vista di un sottufficiale del Genio.
Per conservare l’originalità del diario, il lavoro di correzione bozze sul manoscritto ha riguardato solamente gli evidenti errori ortografici e grammaticali, la punteggiatura e in rari casi la sintassi (quando impediva una corretta lettura del testo). Il lettore si imbatterà quindi in termini desueti, forme verbali errate, sigle e parole (soprattutto quelle in russo) non uniformi e altre imprecisioni che gli consentiranno un’esperienza più vicina possibile alla lettura del documento originale.
(m.i.)