Ex Ilva, questa mattina assemblea pubblica davanti al MiMIT
Dopo i recenti scioperi nei siti di Taranto e Genova, questa mattina si è svolto il Coordinamento Nazionale Fim Fiom Uil del gruppo ex Ilva-Acciaierie D’Italia davanti al Ministero delle Imprese a Roma per decidere le prossime iniziative da mettere in campo per salvaguardare il futuro degli stabilimenti e degli oltre 20 mila lavoratori.
“Le gravi criticità ed i problemi irrisolti dal management di Acciaierie d’Italia, a cui è stata assegnata la gestione dell’ex gruppo Ilva nel 2018, continuano ad essere le motivazioni delle iniziative di mobilitazioni, denunce, sollecitazioni, appelli e richieste d’intervento alle istituzioni ed ai governi.” – spiegano i sindacati al termine della riunione in forma “pubblica” di questa mattina, alla quale hanno partecipato anche le Rsu, il Gruppo Ilva in AS e le ditte d’appalto.
“Continua ad essere inconcepibile ed inaccettabile che, a distanza di dieci anni dallo scoppio della vertenza dell’ex Ilva la stessa, non sia stata ancora risolta.“- aggiungono i sindacati, ricordando che la maggior parte degli impianti sono fermi o a marcia ridotti, i luoghi di lavoro sono insicuri, la situazione debitoria è insostenibile, la cassa integrazione viene utilizzata per la riduzione dei costi ed i livelli produttivi e l’ambientalizzazione sono estremamente distanti dagli obiettivi previsti dall’accordo del 2018.
“Anche al governo in carica è stata avanzata, fin dal suo insediamento, la richiesta di intervenire e definire una diversa governance con il passaggio in maggioranza dello stato (passaggio ipotizzato dall’attuale Ministro delle Imprese e del Made in Italy nell’ultimo anno), di realizzare il previsto piano industriale ed ambientale del 2018 ed il riavvio di Afo5, di non prevedere uso di ammortizzatori sociali, di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro in tutti i siti.” – aggiungono Fim Fiom e Uil, spiegando che nell’ultimo incontro dello scorso 27 settembre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri siano stati informati di un’ennesima trattativa in corso tra Governo ed ArcelorMittal per stabilire dei nuovi patti parasociali.
“Fim Fiom Uilm ribadiscono che, se si vuole dare un futuro all’ex Ilva, la scelta obbligata è quella di un immediato cambio di Governance e di gestione dell’intero gruppo e realizzare il piano industriale ed ambientale.” – concludono i sindacati, che hanno quindi deciso di proclamare per il 20 ottobre una manifestazione nazionale con sciopero di 24 ore di tutti i siti presso Palazzo Chigi a Roma.
Tra le altre iniziative, la richiesta di audizione con le commissioni parlamentari “Attività produttive” di Camera e Senato nel corso delle quale verrà richiesta la costituzione di una commissione d’inchiesta che verifichi eventuali responsabilità sulla “mala gestio” dell’azienda pubblica-privata e l’avvio di un’analisi approfondita, con esperti, per la verifica dei bilanci e l’uso delle finanze. Inoltre, il 16 ottobre si terranno iniziative presso le prefetture di tutte le province interessate dai siti produttivi di Acciaierie d’Italia al fine d’incontrare i prefetti e le autorità locali competenti “per denunciare i gravi problemi di salute e sicurezza presenti nei siti e sollecitare il governo ad assumere le decisioni indicate dalle organizzazioni sindacali”.