Il futuro incerti della Gasthaus
Ci siamo passati tutti. Una, due, chissà quante volte. Per centinaia di giovani e giovanissimi, quel nome straniero, perla rara a Novi, ha rappresentato il locale per antonomasia. La prima birra, il tavolone attorno al quale sedevano gli amici. Sogni, risate, amori e ricordi. Con una cornice che ha portato la teutonica Baviera a pochi chilometri dagli Appennini Liguri. La Gasthaus sta per compiere 28 anni. A ottobre, per il pub in stile tedesco di corso Marenco, arriveranno torta e candeline per un sodalizio nato nel lontano 1995. Al traguardo dei trenta non manca molto, ma il futuro è, al momento, contornato di dubbi e ipotesi che aleggiano tra il bancone in legno e il dehor che guarda alla stazione cittadina. A tinte fosche. Tonalità lontane da quel giallo vivo che riempie i boccali che vanno e vengono dalle spillatrici da quasi tre decadi.
Cosa succederà nel futuro prossimo è la domanda che in città si chiedono in molti. A cui prova a rispondere Vittorio Bona, uno dei soci fondatori del locale. «Siamo intenzionati a cedere le quote e lasciare la Gasthaus a nuovi gestori – afferma al telefono –. Al momento, siamo in trattativa con tre diversi gruppi, che hanno manifestato il loro interesse a rilevare il locale. Ci hanno contattato nei giorni scorsi e, in teoria, mi aspetto delle risposte la prossima settimana».
Dalle sue parole trapela un cauto ottimismo, oltre a confermare le voci che si rincorrevano ultimamente a Novi e dintorni. La ‘Gasta’ chiude per motivi personali. Non è proprio così, ma il rischio esiste. «Si tratta di persone affidabili e serie. Siamo al momento del dunque, che negli affari è decisivo. Resto fiducioso che la trattativa possa concludersi in maniera positiva».
Nel numero di Panorama di Novi in edicola l’approfondimento a cura di Giovanni Guido.