Il parroco del Sacro Cuore ha risposto alla reazione dei cittadini con un video
La notizia del possibile trasferimento a Castelletto d’Orba di Don Giuseppe Turrici continua a creare polemiche e dissenso sui social, tanto da far nascere anche una petizione sui social per fermare il trasferimento del parroco della Parrocchia del Sacro Cuore.
Dopo giorni, Don Giuseppe ha deciso di rispondere alle reazioni dei cittadini con un video che ha fatto il giro sui social, con il quale ha cercato di mitigare le polemiche.
“Con tutta onestà vi posso assicurare che non intendevo sollevare un polverone. Non nascondo tuttavia la mia sorpresa nel constatare l’affetto e la stima di tanta gente. – spiega il parroco – Sopra di me non posso non ascoltare e non ritenere la presenza del Vescovo, al quale ho promesso la mia obbedienza a Lui e ai suoi successori”.
In merito al trasferimento a Castelletto d’Orba, Don Giuseppe aggiunge: “Francamente la notizia ha suscitato scalpore. Da parte mia, in un primo momento quando ci siamo trovati con il Vescovo, questa sua proposta mi trovava direi accondiscendente. Poi però l’attaccamento alla mia comunità mi ha fatto rientrare nell’ambiente che insieme ad altri abbiamo costruito in questi anni con tutte le difficoltà e le contraddizioni proprie di una comunità. La parrocchia, infatti, non è un’azienda per una produzione di chissà cosa, ma un luogo di accoglienza e di dialogo”.
In merito alla petizione lanciata sui social, che finora ha raggiunto più di 1600 firme, il parroco ha aggiunto: “Ho visto la raccolta delle firme e la divulgazione sui social, però credetemi non possono determinare la decisione che rimane solo al Vescovo perché nella mia natura di prete faccio il prete e non il direttore di una società e qui subentra il dato della fede che è fondamentale. Pertanto vi chiedo, per chi è cristiano, e lo faccio davvero con tutto il cuore, di deporre sentimenti avversi e di invocare invece attraverso la preghiera l’aiuto dello Spirito Santo perché illumini e indirizzi la persona del Vescovo e la mia a cercare il bene della comunità. Può sembrare una resa la mia ma non la è, ma un atto di accoglienza di una scelta, mi auguro ponderata, che sia portatrice di una buona notizia”.