La storia di Aisha, rintracciata grazie all'intervento dei Carabinieri di Alessandria
Una storia a lieto fine quella raccontata dai Carabinieri della Compagnia di Alessandria, grazie ai quali una coppia di migranti è riuscita a riabbracciare la loro piccola figlia Aisha.
Una coppia di migranti di nazionalità ivoriana, giunti a metà agosto in Italia, durante i difficile viaggio a bordo di un barcone salpato dai porti tunisini, erano stati divisi dalla loro figlia neonata durante la traversata.
A causa delle condizioni meteomarine avverse, l'imbarcazione su cui viaggiavano su cui viaggiava aveva rischiato di ribaltarsi per cui gli scafisti avevano preferito disfarsi di un certo numero di persone, tra cui la neonata, affidata, a forza e a caso, ad una delle altre migranti presenti. Giunti a Lampedusa, i due migranti sono stati trasferiti nelle Marche, senza potersi ricongiungere con la figlia di poco meno di un mese. Grazie all'aiuto dei mediatori culturali e ad un passaparola tra migranti, la coppia ha poi scoperto che la figlia si trovava con una donna di di nazionalità guineana in un albergo della provincia di Alessandria, in attesa di poter espatriare, e che avrebbe riconsegnato la bambina alla madre solo in cambio di una sorta di riscatto sotto forma di denaro la cui somma combaciava con quanto, a suo dire, aveva speso per arrivare in Italia.
A quel punto, i Carabinieri di Fermo hanno contattato la Compagnia Carabinieri di Alessandria che hanno subito attivato le ricerche. I militari alessandrini hanno individuato in breve tempo il luogo in cui la donna era stata momentaneamente sistemata, in un appartamento nel quartiere Cristo e hanno condotto la donna e la piccola in caserma, dove la 31 enne guineana è stata identificata, così come la neonata, che presentava i diversi particolari fisici indicati con precisione dai genitori.
La 31enne guineana è stata dichiarata in arresto poiché ritenuta responsabile del reato sequestro di persona a scopo di estorsione, mentre la neonata è stata accolta in una delle strutture preposte, in attesa di poterla al più presto riaffidare, dopo le opportune verifiche in ordine alla sua effettiva discendenza, ai genitori.