Le motivazioni di Bruno Ferretti nell’intervista di Maurizio Priano
“L’ascensore al Parco Castello? Nulla può sostituire un ascensore”: cosi inizia l’intervista a Bruno Ferretti in merito alla questione dell’ascensore al Parco Castello.
Le navette che sono state adottate nei giorni della festa patronale per portare la gente al Parco Castello?
“Polvere buttata negli occhi delle persone. Il problema è che non si può tenere un bus navetta per tutta la giornata e per tutto l’anno. Anche perché sarebbe un servizio a chiamata. E la libera circolazione è diversa da una navetta che si può chiamare.”
“Io ribadisco – sostiene l’ex disability manager del comune di Novi – come tutte le iniziative che l’amministrazione comunale può mettere in campo non possono raggiungere il risultato, in libertà, che si avrebbe dall’installazione di un ascensore per l’accesso al parco.”
“La navetta – afferma Bruno Ferretti – l’abbiamo provata in occasione della festa patronale di Novi. In primo luogo è da rilevare il suo costo che per due giorni è stato di ottocento euro per quattro ore di servizio. Ora non penso che l’amministrazione comunale possa mettere a disposizione una navetta che probabilmente sarebbe per lunghi tratti della giornata non utilizzata. E’ una cosa che può andare bene solo in via eccezionale.”
Le rampe sotto l’8% per i disabili per accedere al parco?
“Sulla questione – dice Bruno Ferretti – dissento e dissentono anche persone più preparate di me. Vero che un pendenza dell’8% è prevista in alcune normative relativamente all’abbattimento delle barriere architettoniche. E’ un discorso valido non per tutte le patologie e ce ne sono di quelle difficili da gestire quando si affronta a piedi un percorso come quello per accedere al parco castello. Qualcuno per esempio è mai stato a contatto con persone che soffrono del morbo di Parkinson e che sono prese da spasmi a livello muscolare?”
“Non è tanto questione – afferma – di una pendenza inferiore all”8% ma da un percorso per accedere al parco castello non breve. Un fatto che può andare bene per alcune persone ma non per tutte e non solo riguardo all’esempio che ho riportato. Per esempio una mamma con un passeggino che vuole accedere al parco voglio vederla fare questo tipo di percorso.”
“Quindi – dice Bruno Ferretti – torno a dire che l’installazione di un ascensore sarebbe stata l’unica soluzione a dare esito positivo in merito a tutte le situazioni delle persone. Vogliamo parlare dei costi dell’ascensore? Qualcuno mi spiega perchè l’architetto Frigerio nel suo studio di fattibilità aveva prospettato un ascensore esterno? E non ritengo che siano fuori luogo i dati forniti dallo studio dell’architetto Frigerio che risulta essere uno dei più rinomati a livello nazionale. L’ascensore prospettato dall’architetto genovese – continua – era esterno e quindi non c’era alcun bisogno di scavare per entrare nell’interno della collina. C’era da fare soltanto una gettata di cemento armato e si sarebbe dovuto elevare la struttura e quindi ci sarebbe stata una pensilina che sarebbe arrivata fino al piano del castello.”
Perché i costi per la realizzazione di un ascensore al Parco Castello sono lievitati?
“Improvvisamente – dice l’ex disability manager – ci siamo trovati con un ascensore che entrava in via Solferino per tredici metri e saliva sempre all’interno della collina per ventotto metri. I prezzi non potevano essere gli stessi rispetto alla ipotesi precedente di realizzazione dell’ascensore. Ma sorge la domanda su chi ha deciso questa soluzione e di togliere infine la ipotesi dell’ascensore. A queste domande qualcuno dovrà pur rispondere prima o poi.”
“Il fatto è che ci siamo trovati con dei progettisti provenienti da Torino – continua Bruno Ferretti – che ci hanno detto come la soluzione dell’ascensore non è idonea per una città delle dimensioni di Novi. ”
“Inoltre – afferma Bruno Ferretti – il problema potrebbe essere costituito dalla non concessione dei finanziamenti previsti dai fondi del piano nazionale di ripresa e di resilienza. Pare infatti che tanti finanziamenti stanno per essere tolti perché non rispettano più i parametri. Io ricordo come la scheda presentata dall’allora amministrazione comunale di destra per ottenere i finanziamenti come prima esigenza prospettava quella di abbattimento delle barriere architettoniche.”
“E certo una soluzione – afferma Bruno Ferretti – non può essere costituita dall’accesso al parco con le auto. Perché un posto dove le persone si recano per fare ginnastica e respirare aria fresca rischia di avere un traffico di auto non limitato ai cinque o sei stalli per disabili che al momento si ipotizza. Questo perché qualcuno mi sa dire quanti permessi per disabili sono stati concessi a Novi?”
(m.p.)