Pionieri del Cai, Ezio Cavanna e una storia lunga oltre sessanta anni
Sessantacinque anni di escursionismo e di alpinismo raccontati questa sera. Con inizio alle 21, da Ezio Cavanna alla sede del Cai sezione di Novi della quale è stato co fondatore.
Per l’occasione verranno mostrate anche le attrezzature, scarponi, ramponi, picozze, che hanno accompagnato l’attività di chi, negli anni Cinquanta e Sessanta si è cimentato in queste autentiche avventure. Una serata di amarcord, viene presentata da Antonio Repetto presidente del club alpino italiano sezione di Novi. Con protagonista Ezio Cavanna, socio con 65 anni di anzianità di iscrizione al Cai e cofondatore della sezione di Novi.
“Sarà una chiacchierata – continua Antonio Repetto – con un alpinista e una persona che è stato anche presidente della sezione novese del Cai. Una chiacchierata non solo sull’aspetto tecnico, ma anche che andrà nel profondo delle emozioni, con puntate anche sul sociale.”
“In quegli anni – afferma il presidente del Cai di Novi – si sono conquistate le più alte cime e anche l’alpinismo viveva la sua rivoluzione. Una fase dove anche l’arrampicata trovava una sua dimensione.” Conclude Antonio Repetto. “Ci sono uomini come Ezio Cavanna che sono stati pionieri della nostra attività, che hanno fatto grande la nostra sezione lasciandoci una eredità da tramandare alle future generazioni.”
Ezio Cavanna ha adesso 85 anni, è nato nel 1938, e racconterà come si è appassionato alla montagna,al mondo dell’escursionismo e dell’alpinismo sotto la spinta di Alberto Rinaldi. Un docente della scuola serale, che ne era appassionato. Negli anni 1954 e 1955 ebbe inizio l’insolita attività di un gruppo di amici che si davano appuntamento per la domenicale camminata E Enzo Cavanna racconterà del gruppo che si è creato, di come questa passione coinvolse cinquanta iscritti che portarono alla richiesta nel 1959 di istituire una sottosezione a Novi del club alpino italiano di Alessandria. Proiettando circa duecentoventi diapositive che spaziano nella attività svolta dal 1969 fino all’avvento del digitale. L’ingresso alla iniziativa è libero e gratuito.
(m.p.)