Ex Ilva, previsti investimenti anche per lo stabilimento di Novi Ligure
Nel corso di un incontro tra aziende e sindacati avvenuto ieri in Confindustria a Roma, Acciaierie d’Italia ha confermato che nel 2023 gli investimenti riguarderanno non solo lo stabilimento di Taranto, ma anche quelli di Novi Ligure, Genova e Racconigi. Ad annunciarlo in una nota è Gianni Venturi, responsabile siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale.
Nello stabilimento novese si punterà su un’innovazione di prodotto relativa al rivestimento in zinco-magnesio, mentre a Genova verrà potenziato il ciclo della latta e a Racconigi si investirà sull’automazione dei magazzini. Inoltre, l’azienda ha confermato la previsione di produrre a Taranto almeno 4 milioni di tonnellate di acciaio nel 2023, con l’obiettivo di arrivare a 5 nel 2024.
Intanto, il Ministero dell’Economia ha dato il via all’erogazione di 680 milioni di euro per Invitalia che serviranno a fronteggiare l’emergenza bollette, ma i sindacati chiedono che almeno una parte venga investita nella risalita produttiva. Per i sindacati è infatti necessario “definire un piano industriale sull’insieme degli stabilimenti del Gruppo, a partire dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie, dagli investimenti orientati ad un’immediata risalita produttiva e occupazionale e contemporaneamente all’avvio di una transizione tecnologica per la sostenibilità ambientale delle produzioni”.
“La dotazione finanziaria di 680 milioni di euro – aggiunge Venturi – non può essere utilizzata solo per fronteggiare la situazione debitoria di Acciaierie d’Italia nei confronti di fornitori di materie prime e di energia, ma deve riferirsi agli investimenti di natura industriale utilizzando risorse aggiuntive che possono essere reperite nel mercato privato del credito e dalle disponibilità del PNRR e del JTF”.