Tra Taranto e Novi, quale futuro per l’ex Ilva?

Sono giorni tesi, tra Taranto e Novi, per il futuro di Acciaierie di Italia. L’azienda, che come raccontato sul nostro nuovo numero, ha intanto ricevuto la certificazione per la salute e la sicurezza, vive momenti difficili su altri fronti.

 

Notizia di qualche ora fa il rafforzamento patrimoniale, che consentirà di alzare gli obiettivi di produzione. Si parla di 750 milioni di Euro, gran parte in arrivo dallo Stato, destinati all’Altoforno 5 e alla centrale elettrica. “Potremo accedere ai mercati delle materie prime e delle risorse finanziare con uno standing diverso”. Ha dichiarato l’ad Lucia Morselli.

 

Affermazioni che non lasciano tranquilli i sindacati. Infatti, in una nota congiunta, le sigle sindacali dichiarano di non aver ricevuto le risposte tanto attese. Non si parla del ritorno al lavoro dei dipendenti in cassa e nemmeno del futuro di Novi. L’attenzione para spostata soprattutto sull’enorme polo tarantino. Un tema complesso, visto la sinergia produttiva tra i due stabilimenti. Intanto, non si escludono nuove mobilitazioni da parte dei lavoratori.

 

(g.g.)