Vittorio Adorni, a Parma in forma privata le esequie del campione del mondo 1968

I funerali di Vittorio Adorni si sono tenuti in forma privata, per volere della famiglia, nella sua Parma questa mattina. L’iridato di Imola 1968 e vincitore del Giro d’Italia 1965, si è spento la Vigilia di Natale. Aveva compiuto da circa un mese 85 anni.

 

Originario di San Lazzaro Parmense, era un ciclista completo. Capace di “andare forte” sia nei grandi giri che nelle gare di un solo giorno, nel suo palmares conta anche un Giro di Sardegna, un Giro di Romandia, una Coppa Bernocchi, ma soprattutto le due gemme sopracitate. Il Giro, vinto stracciando Italo Zilioli, e il Mondiale casalingo. Imola, non lontana dalla sua Parma. Un assolo, ancora oggi, irripetibile. Adorni scatta a 90km dal traguardo. Una follia. Ha trent’anni, in molti lo danno finito. Inoltre, la sfortuna di Vittorio è quella di aver vissuto l’epopea dei grandissimi. Prima Anquetil, poi Gimondi, infine Merckx. Vincere ripetutamente era, di fatto, impossibile.

 

Vittorio Adorni bici

La sua bici al Museo dei Campionissimi

 

Felice, scomparso pochi anni fa, e il belga lasciano le briciole ai rivali. Bisogna accontentarsi. O provare l’impresa. Il parmense opta per la seconda scelta, forse intuendo di essere a fine carriera. Vince con una enormità sul secondo in classifica e diventa campione del Mondo. Quando appende la bici, Adorni, ragazzo intelligente, capisce di avere davanti una “seconda carriera”. Volto popolare e spigliato, partecipa al “Processo alla Tappa” quando ancora corre. Intervista i compagni, dice sempre la sua. Esatto opposto del prototipo del ciclista di allora. Lavora alla Rai, presenta un programma Tv. Nel 2015, eccolo a Castellania, a fare da “starter”, a “La Mitica”, la corsa dedicata a Fausto Coppi. La sua intelligenza lo porta anche ai vertici dell’Uci e in Consiglio comunale nella sua città. Dove ora riposa per sempre.

 

(foto tratta dal profilo Facebook di Casa Coppi – Castellania)

 

(g.g.)