Ex Ilva, chiesto che lo Stato acquisisca la maggioranza di Acciaierie d’Italia prima del 2024
Sembra precipitare la situazione dell’ex Ilva. A Taranto il consiglio di fabbrica, promosso da Fiom, Uilm e Usb ha portato all’occupazione della statale 7. Le circostanze poi sarebbero crollate quanto alcuni lavoratori avrebbero tentato di entrare nella direzione aziendale.
Da lì gli scontri e i fumogeni. Il blocco è stato durato un paio d’ore ed è terminato con la convocazione dei lavoratori in prefettura per un incontro. La mobilitazione è nata in opposizione all’idea del prestito-ponte parallela al “mantenimento dell’attuale governance”. Le maestranze, infatti, sono contrarie a che resti Mittal. “Il comportamento della proprietà e della direzione aziendale e la mancanza di un ruolo di garanzia del governo sta determinando una escalation di tensioni, come sta accadendo oggi a Taranto, di cui il management aziendale si sta assumendo consapevolmente la responsabilità”.
Lo ha affermato in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil. “Visto l’immobilismo – ha aggiunto – del ministro delle Imprese e del Made in Italy, sordo alle richieste unitarie di un incontro di Fim, Fiom, Uilm, ritengo necessario l’intervento diretto della presidente del Consiglio per impedire la messa in discussione della capacità industriale di Acciaierie d’Italia e la crescita di tensione, in un contesto già molto difficile, e per provvedere alla salvaguardia della salute, dell’ambiente e dell’occupazione”. Per De Palma “è indispensabile che lo Stato acquisisca immediatamente il controllo del pacchetto di maggioranza di Acciaierie d’Italia anticipando la scadenza del 2024”.
(foto tratta dalla pagina Facebook Fiom Cgil Nazionale)
(red.)