Lettera di una pendolare. Tra ritardi, multe e caos

Lettera di una pendolare. Il racconto di una assurda giornata di caos nella vita di una delle tante persone che viaggiano sulla linea Novi – Genova Brignole.

 

“Il Vietnam” lo descrive la signora Elena Ferrero, quando parla di pendolari veterani. Racconta di una giornata molto particolare. Fatta di ritardi, cattiva gestione della comunicazione e quella multa che sa tanto di beffa. Partiamo dal principio. “Nel pomeriggio del 24 Novembre, più o meno intorno alle 15:30, è stata chiusa al traffico ferroviario la stazione di Sampierdarena, a causa di una fuga di gas in via Buranello. Una sospensione che ha ovviamente gettato nel panico e nell’anarchia il traffico ferroviario ligure, già messo a dura prova nella quotidianità, con treni in forte ritardo o cancellati. La situazione di Trenitalia è talmente precaria che i danni dovuti a questa sospensione di circolazione durata circa un’ora si sono ripercossi almeno fino alle 19″. Fino a qui, purtroppo, un evento che suona famigliare a molti. Ritardi e poca organizzazione.

 

Il racconto prosegue con la ricerca della soluzione, che non arriva dai dipendenti delle Ferrovie dello Stato o dalla voce degli altoparlanti. Occorre arrivare a Principe e sperare nel treno per Porta Nuova delle 16 27. “Dato questo stato di forte incertezza e totale disservizio, l’unica soluzione possibile per poter raggiungere Principe era rimasta la metropolitana”. A piedi, infatti, salterebbe l’ipotetica coincidenza e l’arrivo a Novi. La signora Ferrero, per vicinanza con l’ufficio, non ha l’abbonamento ai mezzi pubblici cittadini e nemmeno il solito biglietto nella borsa, quello delle emergenze. Il tempo stringe e sale senza sulla metro. Con lei, tantissimi pendolari. “Tutti i pendolari hanno avuto la stessa idea, tutti con gli occhi incollati ai cellulari ad aggiornare la App Infotreno o simili per avere notizie sui treni in partenza da Piazza Principe”. 

 

Una volta arrivati, ecco il “plotone d’esecuzione dei controllori posizionati a fine scala”. In molti insinuano il dubbio della loro massiccia presenza collegata al ritardo del treno, ma andiamo avanti.Fermano anche lei. “Ho spiegato che Trenitalia non aveva rispettato le coincidenze e che l’unica soluzione per sperare di tornare a casa per me e per altre persone che come me erano state fermate senza biglietto era prendere la metropolitana”. Inoltre, “i titoli di viaggio vanno richiesti sul mezzo mentre viaggia e non fuori dal medesimo, e che la fascia oraria di gratuità della metro era passata da poco”. La risposta arriva con una multa da 61 Euro e 50 centesimi per resitenza a pubblico ufficiale. Fatta da “un personaggio, forte probabilmente di un minimo di autorità, ma totalmente sfornito di buon senso”. 

 

Forse, si chiede Elena Ferrero, era il caso di rendere gratuiti i mezzi pubblici, visto che anche la Protezione Civile era intervenuta sul tema. Tantissimi i sanzionati, di sicuro oltre la media rispetto agli altri giorni. “Mi è sembrato, forse a torto, che si sia lucrato sulla certezza matematica, in tale situazione, di trovare delle persone senza biglietto, impressione aumentata dal fatto che il controllore che mi stava sanzionando fosse informato meglio di me della fuga di gas e del blocco di Sampierdarena”. La multa si paga, ma resta un misto di rabbia e rassegnazione. “I pendolari sono come tubetti di maionese da spremere fino all’ultima goccia, ai quali chiedere ad inizio mese 81Euro di abbonamento e poi altre spese dovute alla disorganizzazione simil-barzelletta per percorrere meno di 60 chilometri”.

 

(red.)