Cavo Dragone: “L’inverno porterà a una pausa in Ucraina”
In occasione della Giornata nazionale delle Forze Armate, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a margine della cerimonia ufficiale avvenuta a Bari, in presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Novese, classe 1957, Cavo Dragone è diventato Capo di Stato Maggiore della Difesa nell’ottobre del 2021.
Tra i temi toccati, anche la guerra in Ucraina. L’ex numero 1 della Marina Militare ha sottolineato come l’inverno possa portare a una pausa e che l’auspicio rimane una soluzione negoziale, considerando che in primavera le ostilità dovrebbero riprendere in modo molto violento.
L’escalation nucleare è “inverosimile”, in quanto possibile causa di un effetto domino inarrestabile. Uno scenario che ha portato anche a una maggiore presenza del contingente italiano sul fronte est, con 2500 uomini in più. “Se ci saranno aumenti di personale saranno decisi dal vertice politico, ma correttivi saranno necessari guardando allo scenario geopolitico”, ha poi sottolineato. La vera deterrenza, secondo l’ammiraglio, sarà in ambito tecnologico. Il “dominio cognitivo” sarà infatti sempre più decisivo in ambito bellico per far capire agli avversari che lo scontro non conviene.
Un conflitto che porta conseguenze anche nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Tensioni sono infatti in corso nel in Libia, nel Sahel e in Siria, che sono anche figlie di questo confronto.
Flussi migratori, fonti energetiche secondarie, siccità e sovrapopolazione. Sono questi i fattori che l’Italia dovrà tenere d’occhio sul fronte sud, in quanto punto di contatto nel Mediterraneo con l’Africa. Queste le parole di Cavo Dragone al Corriere: “Marina e Aeronautica sono impegnate nei controlli nel Mediterraneo: il solo fatto di farli è un deterrente per prevenire azioni contro le dorsali sottomarine per le forniture di combustile e le condotte per il trasferimento dati: sott’acqua viaggiano il 95% di informazioni, con i satelliti solo il 5%”.
(red.)