Il ritorno di Federico Negri
Quattro i mesi di prigionia in un carcere dell’Uttar Pradesh, nell’India settentrionale. Ma finalmente Federico Negri è tornato a casa, a Pozzolo, per riabbracciare la sua famiglia. Da un lato la felicità de genitori Guido e Silvana e della sorella Ilaria. Dall’altro però l’inevitabile contraccolpo psicologico del carcere indiano.
Infatti il processo di scarcerazione non è stato per nulla semplice. Per aver attraversato un ponte tra il Nepal e l’India, senza il permesso obbligatorio di una quarantina di euro, rischiava una pena detentiva dai 2 agli 8 anni. Un recupero che è già iniziato per Federico, ma che ovviamente è più complesso di quanto si potesse pensare. La notizia arriva dall’avvocato Claudio Falletti che aveva seguito il caso. Infatti all’inizio la Procura aveva proprio contestato il reato più grave, poi derubricato nella formulazione più lieve.
La situazione di Federico, in carcere, era quella di una persona in una cella affollatissima, tra problemi gastrointestinali e difficoltà comunicative. Problemi che il console, Emanuele D’Anfrassi, aveva tentato di tamponare con le visite al ragazzo. Federico quindi ha chiuso la sua dura esperienza con il carcere indiano intorno al 16 ottobre, quando il magistrato ha optato per la sua scarcerazione. Poi il trasferimento a New Delhi e il rimpatrio.