Pernigotti, il closing in arrivo tra venti giorni
Slitta al 20 ottobre il closing delle trattative per la cessione delle quote della Pernigotti, che passerà dalla Toksoz agli statunitensi di Lynstone. Società del gruppo Jp Morgan. Un passaggio che sarebbe dovuto arrivare ieri ma che è stato quindi posticipato di tre settimane, a quanto pare per ragioni tecniche e burocratiche.
“Ho parlato con l’avvocato dell’azienda che sta gestendo le comunicazioni in questa fase. Mi ha parlato di ritardi dovuti a procedure tra legali e notai coinvolti nei vari Paesi (quindi Turchia e Stati Uniti, ndr). Spiega Raffaele Benedetto, segretario provinciale Flai Cgil. A mio avviso, ma potrei sbagliarmi, credo stiano aspettando che si formi la nuova compagine di governo e il conseguente provvedimento ufficiale del Ministero del Lavoro sulla cassa integrazione.
Il cui rinnovo per 12 mesi a partire dal primo luglio è già stato firmato dalle parti”. Un ritardo che non dovrebbe destare preoccupazioni sul rilancio dello stabilimento novese, che dopo quattro anni di gestione da dimenticare sembra finalmente vedere la luce in fondo al tunnel. “Ho fatto presente che il biglietto da visita di Lynstone e Jp Morgan avrebbe potuto essere migliore – prosegue Benedetto -. Abbiamo fatto riunioni a inizio agosto e poi altre a seguire per far sì che si arrivasse il 30 settembre con tutte le carte pronte. Non voglio però essere malpensante, mi auguro si tratti solamente di questioni tecniche”.
Nel frattempo, in fabbrica è ripartita regolarmente la produzione di torroni, creme spalmabili, praline e gianduiotti. La Walcor di Cremona, il cui amministratore delegato Attilio Capuano avrà il compito di guidare lo stabilimento piemontese in questa fase di ripartenza, produrrà invece le uova di cioccolato a marchio Pernigotti.
(red.)