Miele, siccità e caldo per un calo produttivo del 30%

Miele e prodotti apistici, nel novese, sono prodotto di eccellenza assoluta. Purtroppo, però i segnali quest’anno non sono incoraggianti.

 

La stagione apistica 2022 si è conclusa e in Piemonte la produzione di miele registra un calo del circa 30% a causa della siccità e del caldo. È quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto all’andamento che ha visto squilibri nelle colonie e fioriture anticipate di circa 15 giorni, costringendo gli apicoltori ad anticipare il nomadismo verso le aree montane nella prima settimana di giugno e a iniziare a fornire nutrizioni di soccorso già nei primi giorni di agosto, a causa di scarse fonti nettarifere sia in zone collinari sia montane.

 

Oltre alla spallata del clima gli apicoltori devono fare fronte anche all’esplosione dei costi per le tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina. Dai vasetti di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio.  In Piemonte, si è riuscito, in parte, a produrre il miele di acacia andando però a perdere il millefiori collinare a seguito della siccità e dell’intenso caldo a fine primavera. Si è riscontrata una fioritura anticipata in montagna e per garantire la produzione del miele di rododendro e millefiori montano si è dovuto anticipare il nomadismo di circa 15 giorni. Per quanto riguarda la produzione del miele di tiglio è stata soddisfacente in areali di pianura, meno nelle zone montane danneggiate dalla grandine a fine giugno.

 

(red.)