Iniziato il processo per Nicoletta Albano
Oltre due anni fa Gavi veniva scossa dalla vicenda politico-giudiziaria di Nicoletta Albano. Ora è iniziato il processo all’ex sindaco che deve rispondere di concussione e peculato. Fatti che risalgono a quando Rita Semino era sindaco, e alle dimissioni a lei imposte. Albano è assistita da Alfredo Pietrini Pallotta e Roberto Borgogno. Con lei dovranno affrontare il processo la segretaria comunale Giovanna Sutera (difesa da Marco Conti), il capo dell’ufficio tecnico Pierpaolo Bagnasco (difeso da Giuseppe Greppi e Giuseppe Cormaio) e l’ex consigliere di maggioranza, Eugenio Rabbia (difeso da Giuseppe Romano). I tre imputati per falso in atto pubblico.
Tempi dilatati però. Dopo l’estate ci sarà solo il conferimento dell’incarico al perito che si occuperà delle intercettazioni. Per il resto se ne riparlerà a settembre 2023, con i primi testimoni del pm Francesco Bruzzone. Si sono costituiti parte civile Rita Semino (con l’avvocato Guido Chiarloni) e il Comune di Gavi (con il legale Piero Monti).
Indagini partite dopo la denuncia di Semino ai carabinieri, corredata di registrazione delle minacce da parte di Albano. Sperava infatti di tornare primo cittadino un anno prima della scadenza del mandato. A casa della Albano rinvenuto dai carabinieri anche il foglio delle dimissioni firmate con il numero di protocollo lasciato in bianco. Questo in attesa del foglio medico mai arrivato, infatti Semino si era rifiutata di farsi certificare incapace di proseguire nel mandato.
Nicoletta Albano dovrà rispondere anche dell’accusa di peculato per i rimborsi illeciti che avrebbe ottenuto durante i suoi mandati. Sequestrati dai carabinieri infatti prima 33mila euro e poi altri 48mila. Secondo gli investigatori, avrebbe usato i soldi del Comune per rimborsi senza averne titolo, per aver effettuato spese non inerenti l’attività istituzionale. Si parla di oggetti per la casa, viaggi (in Russia e a Parigi) e cene nei ristoranti.