Speranza Scappucci si racconta a Simone Sacco

 

I capelli leonini alla Nicole Kidman, di quel biondo tendente al rosso brace, la precedono ancor prima dei suoi movimenti. Gesti calibrati e decisi nell’aria quando, con la bacchetta, dirige le migliori orchestre sinfoniche di questo pianeta. Speranza Scappucci, una mezza assonanza fonetica con la jazzista americana Esperanza Spalding, è in provincia per due appuntamenti di tutto riguardo: una visita novese mattutina con annessa conferenza stampa al Teatro ‘Romualdo Marenco’ e più tardi, nel pomeriggio, un salto nella ‘sua’ Pozzolo Formigaro (dove è nata la mamma Maria Piera) per ritirare l’attestato di cittadina onoraria.

 

Nel frullatore della sua vita artistica anche la televisione nazionale visto che, il 9 maggio scorso, ha debuttato su Rai 3 La gioia della musica. Programma preserale condotto da Speranza e Corrado Augias suddiviso in venticinque puntate (da venticinque minuti l’una) dove si proverà ad avvicinare il grande pubblico alle prelibatezze melomani solitamente riservate agli intenditori. «Perché la Musica – spiega lei accomodandosi su di una poltroncina rossa in platea – è cultura esattamente come la Storia o l’Architettura e andrebbe insegnata a scuola fin dalle elementari. Corrado ed io, nel nostro piccolo, ci proviamo». E, senza neanche rendercene conto, siamo già entrati nel vivo dell’intervista. Nella toccata e fuga del nostro fugace incontro.

 

Nel numero di Panorama di Novi in edicola la nostra intervista a Speranza Scappucci, a cura di Simone Sacco.