Borghetto, accolta la richiesta di detenzione domiciliare per Agostina Barbieri
Agostina Barbieri, accusata di aver ucciso il marito Luciano Giacobone lo scorso 11 luglio a Borghetto, sarà detenuta in una struttura domiciliare di Voghera. Accolta, quindi, la richiesta della difesa della donna.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la donna, stanca delle vessazioni del marito e temendo per la propria incolumità e quella del figlio, avrebbe addormentato con un sonnifero il coniuge. Dopodichè, lo avrebbe strangolato con delle strighe per scarpe. Subito dopo ha chiamato il figlio e, quindi i Carabinieri. Dalle indagini, sembra che il rapporto tra marito e moglie fosse peggiorato nella primavera del 2021. I due erano sposati dal 1990, e stavano assieme da quarantacinque anni.
La struttura detentiva, indicata dai suoi due legali, si trova nella zona di Voghera. Intanto, il processo iniziato il 22 gennaio, prosegue. Si torna in aula il prossimo 7 marzo. Giorno in cui verranno sentiti il figlio e la nipote della coppia, un consulente e l’imputata. Il paese della val Borbera, nei mesi scorsi, si era stretto attorno alla donna, 60 anni, attraverso una raccolta di firme di scuse. Scuse, si legge nella lettera, per “per non aver capito prima fino a che punto era arrivata la tua disperazione”.